la mia una storia patetica

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  1. pegacy
     
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    Ciao a tutti, mi chiamo Christine ho 44 anni, vi ho trovato da poco, e questo mi sembra proprio un bel posto, rassicurante e condiviso.
    La mia storia è patetica: ho scoperto la poco di essere A.R. i dolori li avevo da più di un anno, ma è quando alcune articolazioni sono diventate doloranti e parzialmente bloccate, quasi avessi fatto un incidente, (la peggiore quella al condilo della mandibola) allora mi sono decisa ad andare dal medico....poi i soliti esami e così da un paio di giorni mi ritrovo a piangere ma non so se lo faccio per aver scoperto la malattia o per l'addio che mi ha dato quello che consideravo l'uomo della mia vita, che alla saputa del mio stato mi ha confessato che non se la sentiva di sopportarlo e se ne è andato....
    Chris
     
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    Alessandra

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    Azzano Decimo (PN)

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    Ciao Chris,
    benvenuta. Inanzitutto nn dire che la tua è una storia patetica, certo nn è bello essersi malati ma è purtroppo una storia che accomuna molti malati reumatici.
    L'uomo della tua vita, sicuramente nn lo era se è scappato a gambe levate per una simile cosa. Scusa la mia franchezza ma meglio così, almeno hai capito che razza di persona subdola era. L'amore nn è fatto solo di gioie ma purtroppo anche di dolore, anche se sarebbe tutto più bello se nn fosse così.
    La vita continua anche con l'artrite e avere l'artrite nn è avere la peste, oggi giorno ci sono molte cure i grado di rendere i dolori più sopportabili e a volte scompaiono quasi del tutto.
    Ora è normale che stai ancora male, ma pensa al più presto alla tua salute e a iniziare una cura se ancora nn l'hai fatto. Vedrai che di persone meglio di lui nè trovi a centinaia.
    Un abbraccio, a presto.
    Ale
     
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  3. albion
     
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    Ciao Cristina e benvenuta tra noi! Io ho 46aa e sono malata di AR da 6, la notizia della malattia mi fece precipitare nel max sconforto, ma poi trovai un buon reum, delle cure efficaci e, cosa ancor piu' bella, trovai i reum-amici e la consapevolezza di una nuova grande famiglia.
    Per la malattia posso solo darti parole di conforto e assicurarti che, aggredendola con terapie mirate starai di nuovo meglio. Ma siccome non mi piace illudere nessuno, è bene che tu tenga presente che i farmaci non funzionano con tutti allo stesso modo..c'è chi si ristabilisce in breve e c'è chi deve pazientare un pò di più per ritrovare la normalità.
    Riguardo il tuo compagno, posso solo dirti che non è il primo caso di fuga che sento..il male fa paura, ma ci consente di svelare tanti aspetti della nostra vita che ignoravamo. L'egoismo, unito ad una vigliaccheria di base, ha fatto sì che questa persona rinunciasse a te, forse anche a causa di una certa ignoranza in materia di malattie reumatiche, o forse perché temeva che tu non fossi più la stessa persona...purtroppo c'è ancora chi considera i malati cronici come dei diversi o degli sfigati....
    Di positivo c'è che, una volta assorbito il contraccolpo di questa faccenda, tu riesca a capire che non tutti amano allo stesso modo e ora tu hai bisogno di chi possa sostenerti con la forza di un sentimento vero..fosse anche un'amica o una sorella.
    E poi....ricorda che la salute non è sempre nostra alleata e soprattutto non è eterna...vedrai... verrà anche per questa persona il momento di riflettere su se stesso in termini medici...
     
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  4. megan
     
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    Carissima benvenuta ,mi spiace per la malattia ( purtroppo l ho incontrata anch io,quando riesco la ignoro..ci convivo..)ma appoggiando quello che ti ha detto Ale...l a.r.ha allontanato chi non era realmente vicino a te:ti ha svelato la realtà sentimentale della storia che stavi vivendo.Non è una malattia che azzera i sentimenti quando ci sono.Vero, di fughe ne ho sentito parlare anch io,ma quando avvengono prima di un percorso che può scoraggiare....beh ,vedrai arriverànno momenti migliori.Un abbraccio
     
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  5. Laurasole
     
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    Ciao Cristina, benvenuta tra noi. Non scoraggiarti in questo momento la TUA salute è la cosa più importante di tutto. Devi assolutamente curarti e sono sicura che trovando la terapia giusta (come molti di noi) il sorriso e la speranza torneranno in te. Appoggio in pieno quanto detto sopra , infatti non sempre questo tipo di patologia è capito non solo dai compagni ma anche dagli amici, a volte pure dai parenti che malsopportano le malattie croniche forse pensando egoisticamente che avendole per sempre non possiamo essere a loro disposizione come vorrebbero.
    Crsitina sii più egoista anche tu, pensa per prima cosa a te stessa senza demordere, curati e vedrai che quando starai meglio (perchè con le cure giuste starai senz'altro meglio) affronterai le situazioni della vita (anche sentimentali) in modo nuovo.
     
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  6. pegacy
     
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    grazie di cuore per le risposte e l'incoraggiamento, spero davvero di farcela, mi sono trasferita da poco, non ho grandi amicizie sono forse più conoscenze e il mio lui era l'unico su cui potevo contare.
    Ho il terrore di diventare non autosufficiente, di non farcela da sola....insomma uno stress pazzesco...boh non so che dire.
    Grazie ancora.
    chris

     
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  7. Laurasole
     
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    Se ti sei appena trasferita hai senza dubbio lo stress del posto nuovo. Devi farti delle amicizie con cui parlare serenamente del tuo problema e restare in contatto con la tua famiglia per il supporto psicologico. Comunque vedrai che appena le cure faranno effetto (e prima le fai meglio è) ti sentirai meglio da tutti i punti di vista.
     
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  8. albion
     
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    Chris...dai..non esagerare! é normale che la solitudine amplifica le paure, ma cerca di non estremizzare.
    Cosa ti fa venire quei brutti pensieri sulla tua non autosufficienza?
    Tieni duro ancora un pò e poi vedrai che le cure sortiranno i loro benefici..ci vuole pazienza, ma ne uscirai, tranquilla!
    Ti dovresti fidare di quel che ti diciamo, non credi?
    un abbraccio
     
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  9. megan
     
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    Vedrai che arriverà il sereno,appoggio pienamente quello che ti hanno detto.Concordo;le terapia ti faranno stare meglio e ciò ti allontanerà questi pensieri negativi.Un abraccio
     
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  10. Sis_si
     
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    Benvenuta :)
    Anche io ho scoperto il forum non da molto, e anche se non scrivo praticamente mai leggo sempre tutto, per tenermi "aggiornata" ^_^ E hai ragione, sembra sempre un posto accogliente :)
    Mi chiamo Silvia, ho 18 anni e sono mala di Aritrite Reumatoide giovanile da quando ne avevo 3...
    Non so cosa voglia dire scoprirla tutto d'un tratto, perchè il mio è stato un lento crescerci.
    Tuttavia conosco la sensazione del "mondo che ti crolla addosso".
    Magari se stessi parlando con le mie amiche mi lancerei in una serie di citazioni filosofiche (ovviamente in senso ironico) e via dicendo, ma, beh, di certo ho ancora troppe cose da vedere in confronto a degli adulti ^_^
    Eppure una cosa te la voglio dire, una frase che mia madre mi ha sempre ripetuto...sempre. In ogni momento in cui mi atterravo da sola (perchè la malattia non ci atterra, siamo noi che le diamo questo potere), in ogni mattina che tornavo a casa dopo aver provato ad andare in discoteca ed aver scoperto che, santo cielo, era un autopunirsi troppo stupido, e andavo a svegliarla magari alle 5 del mattino, lamentandomi di lei (l'A.R.), di come io non potessi e i miei amici si, e di come mi sentissi, tante volte, sola...beh, lei mi ripeteva: hai sempre te stessa.

    Forse di primo acchito non sembra sta grande frase, ma se ci rifletti bene sopra, arriverai a capire che grande frase è.
    Con i migliori auguri.
    Un bacio :)
     
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    Alessandra

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    Azzano Decimo (PN)

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    Silvia complimenti per la sagezza. E' vero, troppo spesso non ci rendiamo conto che abbiamo molte potenzialità nonostante le malattie, come non dare ragione alla tua mamma!

    Per Chris i momenti di sconforto ci saranno sempre ma al posto di piangere, vieni qui e sfogati, qualcuno ti ascolterà e risponderà volentieri.
    Vedrai che così ti sentirai meno sola.

    Un abbraccio!
     
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  12. pegacy
     
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    Grazie a tutti siete splenditi, vi ho letto con tanto affetto e seguito le vostre indicazioni, ho incominiciato a parlare di ciò che mi stava succedendo anche ai miei colleghi, persone che vedevo tutti i giorni ma che non conoscevo bene anche perchè ho iniziato un lavoro nuovo, città nuova vita nuova, e fino a questo momento si sono dimostrati straordinari.

    E il cielo sa se è vero quello che dice Silvia, alla fine ho me stessa, me ne ero dimenticata! 20 anni fecci un brutto incidente che segnò la mi vita frantumandomi 4 vertebre, mi andò benissimo, ripresi a camminare, ma se volevo continuare a farlo, mi fu consigliato di non avere gravidanze, in quel periodo avevo conosciuto davvero me stessa, ma devo anche dire che c'era la mia famiglia, ora ho solo me stessa e basta, quando i dolori fisici si attenuano, arrivano quelli del cuore e dell'anima, a volte vorrei davvero avere più dolori fisici per non sentire gli altri.
    Un bacio
    chris
     
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    Alessandra

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    Azzano Decimo (PN)

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    Oh, finalmente una buona notizia!
    Guarda che trovare comprensione nel luogo di lavoro nn è per nulla facile e che nn sia che tu possa anche trovare un'amica o amico.
    Un pò alla volta, tornerai a sorridere vedrai!
    Un bacio.
     
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  14. pegacy
     
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    Alla fine: Panquenil....dio del cielo a leggere tutte le controindicazioni e gli effetti collaterali che causa (letto anche nel ns. forum) veramente mi fa pensare che dopo tutto non ne vale la pena...che vità è quella tutta centrata sulla propria malattia in funzione di essa e solo per essa? I controlli, i malanni e le difficoltà che poi questo medicinale provoca.... Io sono sola forse è per questo che vedo tutto nero, sono sempre stata molto autosufficiente e cercato di non essere di peso a nessuno e prima di tutto, peso a me stessa. Non credo proprio di farcela nè a sopportare lo stato di malattia, nè a sopportare il mio stato di malata...che stress
    chris
     
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  15. Laurasole
     
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    Guarda che il Plaquenil è considerato in reumatologia un farmaco "leggero" con scarsissimi effetti collaterali (dà solo in rarissimi casi qualche problema alla vista che si può ovviare con controlli periodici, eventualmente eliminando il farmaco che per il resto è tollerato di solito bene). Se te la cavi usando solo questo farmaco sei fortunata. Tutto ruota intorno alla malattia solo quando questa dà problemi, perchè se stai bene è automatico (pur usando i farmaci) dimenticarsi di lei e riappropriarsi della vita.
     
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18 replies since 24/2/2008, 11:13   419 views
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