Spondilite anchilosante, dopo 4 anni di secukinumab assenza di progressione radiologica in 4....

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    Alessandra

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    Azzano Decimo (PN)

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    Nuovi dati a lungo termine sul secukinumab in pazienti con spondilite anchilosante (SA), per la prima volta nella storia dei farmaci biologici, mostrano che quasi l'80 per cento dei pazienti con SA trattati con il farmaco anti IL-17 non presenta progressione radiologica (mSASSS <2) della colonna vertebrale a 4 anni.

    Nuovi dati a lungo termine sul secukinumab in pazienti con spondilite anchilosante (SA), per la prima volta nella storia dei farmaci biologici, mostrano che quasi l'80 per cento dei pazienti con SA trattati con il farmaco anti IL-17 non presenta progressione radiologica (mSASSS <2) della colonna vertebrale a 4 anni.

    I nuovi dati confermano inoltre un miglioramento costante dei segni e dei sintomi in quasi l’80 % dei pazienti a fronte di un profilo di sicurezza del secukinumab favorevole e coerente.
    I nuovi dati saranno presentati al meeting annuale di American College of Rheumatology che si tiene a San Diego California, Stati Uniti.

    Secukinumab è il primo inibitore dell’IL-17A interamente umano approvato per il trattamento della SA, dell’AP e della psoriasi. La citochina IL-17° quale riveste un ruolo significativo nella patogenesi della SA, dell’AP e della psoriasi a placche.

    Questi nuovi dati a lungo termine vanno ad aggiungersi a un crescente insieme di prove che avvalorano la posizione unica del secukinumab con un’efficacia duratura e una sicurezza dimostrata nella spondilite anchilosante (SA), nell’artrite psoriasica (AP), e nella psoriasi da moderata a severa1,3–6. Secukinumab è il primo IL-17A inibitore approvato per la SA. Secukinumab è un farmaco biologico estremamente mirato per il trattamento di prima linea della SA, una malattia infiammatoria cronica che può causare dolori cronici e perdita di mobilità.

    “Per le numerose persone affette da spondilite anchilosante - ha affermato Carlo Salvarani, Direttore della Struttura Complessa di Reumatologia dell’Azienda USL- IRCCS di Reggio Emilia e Professore Straordinario di Reumatologia dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia - l'attuale standard di cura tratta solo le manifestazioni cliniche della malattia come, ad esempio, il dolore alla schiena di tipo infiammatorio, ma non è in grado di bloccare la devastante progressione della patologia stessa che determina lo sviluppo di una colonna vertebrale a canna di bambù e che limita fortemente la qualità di vita del paziente. I pazienti, quindi, necessitano di un trattamento che non sia solo sintomatico, ma che sia mirato a bloccare la progressione strutturale della patologia".

    Informazioni sullo studio MEASURE 1
    MEASURE 1 è uno studio multicentrico, randomizzato, controllato verso placebo, di fase III della durata di 2 anni volto a valutare l’efficacia e la sicurezza del secukinumab nei pazienti con SA in fase attiva. In totale 290 pazienti su 371 hanno completato lo studio, e successivamente tali pazienti sono stati invitati a entrare in un periodo di estensione di 3 anni.
    Gli endpoint primari valutavano la superiorità del secukinumab rispetto al placebo alla settimana 16 nella percentuale di pazienti che ottenevano un miglioramento di almeno il 20% nei criteri di risposta ASAS 20 (criteri di risposta Assessment of Spondyloarthritis International Society).

    Dalla settimana 16, i pazienti nel braccio del placebo dello studio sono stati nuovamente randomizzati al trattamento con il secukinumab 75 mg o 150 mg in base alla risposta ASAS 20; per i non responder il passaggio è avvenuto alla settimana 16 e per i responder alla settimana 24.

    Tra i pazienti che hanno partecipato allo studio, in quasi l’80 % è stata dimostrata assenza di progressione radiologica nelle 208 settimane di trattamento, in termini di misurazioni radiografiche in base al punteggio Stoke Ankylosing Spondylitis Spinal Score (mSASSS) modificato. Ma soprattutto l'assenza di progressione strutturale della SA è stata accompagnata da risultati duraturi nelle misurazioni del dolore riferite dai pazienti, con più del 75 % dei pazienti che a 4 anni aveva conservato una risposta ASAS 20.
    Il profilo di sicurezza del secukinumab ha mostrato di essere coerente con quello osservato negli studi clinici in diverse indicazioni.

    Bibliografia
    Braun J et al. Secukinumab demonstrates low radiographic progression and sustained efficacy through 4 years in patients with active ankylosing spondylitis. Late breaking abstract presented at the 2017 ACR/ARHP Annual Meeting, San Diego, USA. 7th November 2017.
     
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