MALATI DI SERIA A e MALATI DI SERIE B

Perchè?

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    Malattie Reumatiche: Artrite Reumatoide

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    Ciao Mara, ma ho un dubbio che mi affiora dopo la lettura del tuo ultimo post.
    Se vuoi puoi rispondermi anche in Pm:
    Ma che grado d'invalidità ti hanno riconosciuto?
    Lavori? Ricevi l'assegno d'invalidità?
    Scusa la mia curiosità, ma è importante sapere che gli ammalati reumatici hanno diritti da difendere.

    Ciao a presto
    un abbraccio
    Stefano
     
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  2. Mara75
     
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    Allora domani è il mio ultimo giorno di lavoro perchè il contratto che avevo è scaduto e inoltre siccome lavoravo lontano da casa era diventato un po' duro per me andare avanti e indietro così adesso cercherò un lavoro vicino casa.
    Mercoldì prossimo ho la visita per il riconoscimento dell'invalidità che spero mi riconoscano al più presto così mi posso iscrivere alle liste di collocamento obbligatorio. Lo so, avrei potuto richiederla prima, solo che finchè mi andava bene il mio lavoro non pensavo mi servisse.. così ho lasciato passare del tempo prezioso.. pazienza.. si impara anche dagli errori..
    Una cosa volevo chiederti già che siamo in argomento, bisogna per forza essere disoccupati per trovare un lavoro come categoria protetta? Perchè allora non capisco perchè ci siano annunci di lavoro riguardanti le categorie protette se poi una azienda che intende assumere deve comunque rivolgersi a queste liste di collocamento.
    E se i tempi per trovare lavoro tramite queste liste sono lunghi, uno non può neanche fare un lavoro a tempo determinato finchè aspetta?
    Scusa, forse ti ho fatto delle domande un po' troppo tecniche.. è che questa cosa mi preoccupa un po'..
    Ah, naturalmente ho la normale esenzione per i malati di artrite reumatoide.
    Se ci sono delle cose che credi siano utili che io sappia a riguardo, fammi sapere! Grazie.
    Ciao
    Mara
     
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    Ok Marta ora devo scappare, domani ti risponderò punto per punto, belle domande, spero che le relative risposte siano di aiuto a tutti i Reum-Amici.
    Comincio con l'anticiparti che non ci si può iscrivere alle liste per il collocamento obbligatorio se si lavora.
    Purtroppo la legge è questa.
    a domani e buona serata a tutti.

    un abbraccio
    con affetto
    Stefano
     
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    eccomi qua, come promesso vorrei spiegarti un pò di cose.
    Intanto importante è attendere l'esito della tua visita per il riconoscimento dell'invalidità.
    Ricorda che per legge l'ammalato reumatico in particolare chi ha l'artrite reumatoide spetta di diritto, da subito, il 50% di invalidità.
    Poi la commissione valuterà le tue limitazioni dettate dalla malattia stessa accrescendo il punteggio della tua invalidità, inoltre ogni tre anni potrai richiedere una visita di aggravamento, sempre alla stessa commissione, per certificare eventuali peggioramenti ed aggirnare di conseguenza il punteggio finale.
    Una volta ottenuto il documento che certifica la tua invalidità, puoi iscriverti alle liste per il collocamento obbligatorio, a queste condizioni:

    Che la tua invalidità siua superiore al 45%
    Che non abbia occupazione alcuna.

    Lo stato di disoccupata è necessario per poter accedere a dette liste, fare lavori a tempo determinato, determina l'esclusione da tale liste.

    Ricordati che, all'ammalato reumatico riconosciuto invalido spetta, anche se lavora, un'assegno di invalidità, e se disoccupato ha diritto ad una pensione di ivalidità, per questo ti consiglio di leggere attentamente la sezione del sito reumatoide.it riguardante i diritti dell'ammalato reumatico, e se necessario rivolgiti ad un patronato della tua zona che sicuramente potrà consigliarti ed aiutarti nella presentazione delle tue domande sia all'ASL che all'INPS.

    Spero di esserti stato d'aiuto, se hai altre domande sarò lieto di risponderti.

    A presto
    con affetto
    Stefano
     
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  5. Mara75
     
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    Ciao Stefano,
    ti ringrazio delle utili informazioni che mi hai dato. Ho letto la legge sul collocamento obbligatorio e dice chiaramente che si deve essere disoccupati. Io mi ponevo però anche un altro dubbio, e cioè, una volta ottenuta l'ivalidità, mettiamo del 50%, posso cercare lavoro come categoria protetta (dato che è sufficiente il 46%) anche se non sono iscritta al collocamento obbligatorio e quindi, magari avendo già un lavoro?
    Ti faccio due esempi, così magari mi spiego meglio. 1) Mi è capito di leggere degli annunci di lavoro su internet in qui si richiedevano persone appartenenti alle categorie protette, e in taluni casi ho visto che si richiede: o la residenza nella città in cui si trova l'azienda che offre il lavoro, o l'iscrizione al collocamento obbligatorio (quindi come condizioni una alternativa all'altra); 2) Molto spesso le aziende che ti permettono di compilare il curriculum sul loro sito internet (es. banche), inseriscono la possibilità di indicare se sei appartenente alle categorie protette.
    Allora la mia domanda è: supponiamo che mi riconoscano una invalidità del 50%, supponiamo che io abbia comunque un lavoro, magari a tempo determinato e che quindi non mi iscriva al collocamento obbligatorio; posso comunque rispondere ad annunci del tipo che ho indicato sopra come categoria protetta, e posso inviare curriculum alle aziende dichiarando di essere una categoria protetta anche se non sono iscritta al collocamento obbligatorio?
    Se la risposta è no, allora non mi spiego la presenza di annunci di questo tipo e non mi spiego neanche perchè le aziende facciano tali tipi di ricerche, se comunque poi gli appartenenti alle categorie protette li trovano esclusivamente nelle liste di collocamento obbligatorio.
    Spero di essermi spiegata bene. Comunque se sono domande troppo complicate, mi rivolgerò come dici tu agli uffici predisposti per queste cose (la mia unica paura è di trovare persone poco competenti a riguardo, non sarebbe la prima volta... comunque tentare è doveroso)
    Grazie ancora per la tua disponibilità.
    Ciao
    Mara
     
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    Cara Marta, non sono domande complicate, ti sei spiegata benissimo, e poi io sono anche da parecchi anni rappresentante sindacale, per cui posso sicuramente esserti d'aiuto.
    Supponendo che ti riconoscano una invalidità del 50% e supponendo che lavori sia a tempo determinato che a tempo indeterminato pur non essendo iscritta al collocamento obbligatorio; puoi rispondere ad annunci che richiedano persone riconosciute invalide (superiori al 45%) pur non essendo iscritta alle liste di collocamento obbligatorio. e puoi inviare tranquillamente il tuo curriculum alle aziende dichiarando di essere una categoria protetta anche se non sei iscritta al collocamento obbligatorio.
    Addirittura se lavori a tempo indeterminato e sei stata assunta regolarmente, puoi chiedere alla tua azienda di commutare la tua posizione, facendoti rientrare come invalida, qui però bisogna valutare se il lavoro che stai facendo è confacente al tuo nuovo status di invalida.
    Mi spiego se fai l'operai, e svolgi mansioni particolari o usuranti è ovvio che alla richiesta di riposizionamento nella categoria protetta deve seguire una richiesta di cambio mansione.
    Attenzione però in questo caso previa presentazione medica, l'azienda è tenuta a cambiarti mansione, dandotene una più confacente alle tue possibilità, ma non è tenuta a riconoscerti lo status di invalida.
    Io sono stato fortunato, essendo impiegato ho, grazie alla comprensione della mia azienta, cambiato il mio status da assunzione normale a assunzione obbligatoria pur non cambiando mansione, in quanto la mia non è ritenuta mansione usurante.

    Spero di non averti tediato.
    Rimango a tua completa disposizione

    abbracci e baciotti
    Stefano
     
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  7. Mara75
     
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    Grazie Stefano,
    mi hai dato proprio le risposte che cercavo. Pensare che avevo mandato varie e-mail in giro e nessuno finora aveva saputo rispondermi.. Questo forum è davvero una grande cosa...
    Un salutone.

    Mara

     
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    Grazie a te, sei troppo gentile.

    Spero che le tue domande e relative risposte siano d'aiuto anche ad altri.


    a presto
    stefano
     
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  9. Ste79
     
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    Non so quanto quello che sto per scrivere abbia a che fare con questa sezione... ma oggi, sdraiata su un lettino per fare numerose radiografie, guardavo il soffitto e le luci al neon chiuse da piccole grigliettine per non dare troppo fastidio, e pensavo a quanto sia terribile essere alla mercè di medici e infermieri e di tutto il sistema sanitario. Me lo sono sempre chiesta, per questo volevo fare il medico, perché so che non serve molto per far stare a proprio agio una persona che non sta troppo bene. Ma chi comonda tutto ciò lo ignora.
     
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    Certo Stefania, essere medici non vuol dire curare il paziente con i soli farmaci, il rapporto umano è importante, far sentire bene colui che soffre è importante, metterlo a suo agio.
    Non tutti i medici sono così purtroppo, io stesso ho vissuto sulla mia pelle esperienze allucinanti che è meglio non ricordare, ho incontrato però anche medici ed equipe ospedaliere ottime, sia dal punto di vista medico che umano.
    Ribadisco anche in questo post che, vista la tua sensibilità, saresti stata un ottimo medico.

    un abbraccio
    con affetto
    Stefano
     
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  11. Mara75
     
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    Ciao Stefania,
    mi pare di capire dall'amarezza delle tue parole, che non hai avuto esperienze molto positive con i dottori. Anch'io ne ho avuta qualcuna di non molto piacevole, soprattutto all'inizio della malattia, quando la prima dottoressa a cui mi sono rivolta ci ha messo del tempo a capire di che male soffrissi e questo ha fatto si che il mio gomito già infiammato peggiorasse ulteriormente, cosa che ha contribuito in seguito al dovermi sottoporre a un'operazione di artoprotesi... Poi, naturalmente ho cambiato dottoressa e con lei mi sono trovata davvero bene, soprattutto perchè ha sempre dimostrato un reale interesse per il mio stato di salute e poi devo ringraziare lei per aver cercato e trovato un ospedale dove facevano interventi di artoprotesi al gomito (pare strano, ma cui a Padova nonostante la presenza di un ospedale molto rinomato anche per la reumatologia, le protesi al gomito almeno qualche anno fa, non sapevano neanche cosa fossero... solo protesi al ginocchio...) e per aver sollecitato lo stesso ospedale affinchè mi ricoverassero al più presto (i tempi di attesa potevano arrivare a due anni!!).
    Ti ho riportato questa mia esperienza per farti capire che non sempre i dottori sono menefreghisti.. certo ce ne sono, forse sono la maggioranza... è anche vero che non sempre possiamo scegliere dove andare a fare un esame o una lastra, perchè dobbiamo anche cercare un posto che possiamo raggiungere facilmente. .però è anche vero che se il reumatologo che ci segue, che è poi il medico più importante nella nostra malattia non ci sta vicino e non mostra un reale interesse per il nostro dolore, allora possiamo fare anche noi qualcosa per noi stessi decidendo di cambiarlo...
    Ciao
    Mara
     
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    Sono completamente d'accordo con te cara Mara, se il reumatologo non soddisfa bisogna cambiarlo.
    Il non soddisfare per me significa non seguire il malato dal punto di vista umano.
    professionalmente non posso giudicare un medico, per il semplice fatto che io non lo sono e non mi permetterei di giudicare una terapia piuttosto che l'altra, ma di giudicare l'aspetto umano e legato alla sensibilità verso il malato si.

    a presto
    con affetto
    stefano

    Edited by stefano.s64 - 20/11/2003, 15:34
     
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  13. Ste79
     
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    Grazie per le risposte. Sì, per carità, non era mia intenzione giudicare un'intera categoria, assolutamente...più che altro il sistema all'interno del quale i medici devono lavorare; anche i più bravi, a volte, non possono fare a meno di comportarsi con insensibilità, perché, spesso, al primo posto si chiede loro di mettere la burocrazia, le prassi assurde e non il paziente.
    Io non soffro di Artrite Reumatoide, o meglio, non lo so. Credo di esser soggetta ad attacchi di tipo reumatico senza che questi coincidano neccessariamente con una patologia. Qui ultimamente sto finendo le ultime analisi; ma , quelle che dovrebbero essere le più importanti, sono negative.

    Forse ciò che mi ha fatto pensare è come il malato venga classificato...e non dai medici; il freddo da cui è avvolto, oltre la malattia, aldilà della malattia stessa. Ciò che conta è avere un carattere forte e capire che in noi c'è il potere di andare avanti, malgrado gli altri, malgrado le situazioni, malgrado noi stessi.
     
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  14. Mara75
     
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    Sì Stefano, l'aspetto umano è davvero molto importante. In una malattia come la nostra con cui dobbiamo vivere ogni giorno è importante avere oltre all'affetto dei nostri cari, anche un bravo medico al quale poter esprimere le nostre difficoltà e le nostre paure nei momenti di crisi, paure che solo un bravo medico è in grado di poterci aiutare a risolvere..
    Per quanto riguarda la bravura di un medico, è vero che noi non siamo in grado di farlo ed è anche vero che col senno di poi è facile giudicare.. però sai, quando la mia nuova dottoressa mi ha detto che lei per prima cosa, visti gli esami del sangue, mi avrebbe dato del cortisone o degli anti-infiammatori per bloccare al più presto l'infiammazione che avevo in corso, indipendentemente dalla malattia che avevo.. beh, sapere che la precedente dottoressa ci ha messo mesi e mesi prima di darmi qualsiasi tipo di medicina... e sapere che forse, degli antinfiammatori, presi in tempo mi avrebbero probabilmente risparmiato la protesi al gomito... mi ha fatto riflettere a lungo sulle capacità di alcuni medici...
    Naturalmente non basta questo mio singolo fatto per giudicare la bravura di un dottore.. credo comunque che una buona regola per noi malati sia quella di consultare se ci è possibile più di un medico o magari farci consigliare un buon dottore magari dal nostro medico di base.
    Uno volta qualcuno mi ha detto, che un indice per valutare la bravura di un medico è la lunghezza della lista di attesa... sicuramente è un metodo troppo spicciolo.. però io la prima volta mi sono rivolta al medico con la lista più corta... (naturalmente questo lo dico per scherzare...).
    Un salutone
    Mara
     
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    Non è facile giudicare l'operato di un medico, io stesso a volte mi chiedo se il mio reumatologo ha lavorato bene o no.
    Oggi credo che poteva far meglio, ovvero il protocollo che si seguiva una volta era troppo dolce e non aggressivo, così la malattia specialmente nei primi anni di vita lavorava di più con conseguenze negative sull'organismo.
    Io del resto ho già due protesi di ginocchio ed una di anca impiantate con l'altra anca ancora da sistemare.
    Occore più formazione nei medici di base, riconoscere i segni di questa patologia intempo utile è assolutamente indispensabile, iniziare una terapia mirata nel più breve tempo possibile può favorire un decorso migliore della stessa patologia.

    Un paziente che si lamenta dei dolori non dev'essere classificato dal medico come un frignone o viziato, quel medico non è un buon medico, và cambiato immediatamente, l'aspetto umano deve coincidere con la preparazione prrofessionale, essere medici è come essere missionari, il medico che intenda la medicina come un semplice lavoro ha sbagliato completamente.

    a PRESTO
    un abbraccio
    Stefano
     
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44 replies since 25/9/2003, 12:17   3276 views
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